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E’ da sempre considerata la regina dei fiori, con la sua immagine di fragilità e della bellezza che dura soltanto il breve spazio di un mattino.

E’ il simbolo dell’amore in tutte le sue sfumature. Non a torto il poeta francese Pierre de Ronsard, vissuto nel 1500, dedicava alla sua amata questi appassionati versi :

 

Dolcezza,andiamo a vedere se la rosa

che stamane aveva dischiuso

la sua veste di porpora al sole

ha perduto stasera

le pieghe della sua veste purpurea

e il colorito simile al vostro

 

Ahimè,vedete come in si breve spazio,

dolcezza,ella ha,al suolo,

lasciato cadere le sue bellezze!

O natura veramente matrigna

poi che un tale fiore non dura

che dal mattino fino a sera!

 

Dunque,credetemi,dolcezza,

finché la vostra età fiorisce

nella sua più verde freschezza,

cogliete,cogliete la vostra giovinezza:

come a questo fiore,vecchiezza,

farà appassire la vostra beltà

 

Proprio per questa sua passione per la natura  e per questo splendido fiore, che la Meilland nel 1985 mise in commercio una rosa che porta il suo nome.

 

La rosa Pierre de Ronsard è una delle rose rampicanti più conosciute e diffuse nel mondo. Grazie ai suoi grandi fiori traboccanti di petali, la rigogliosa fioritura unita alla facilità della coltivazione è diventata nel tempo il top per ogni giardino.

 

Classificazione

La rosa appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Ne esistono oltre  2000 specie diffuse lungo l’Oceano Pacifico e in tutte le zone dell’emisfero boreale che presentano un clima temperato.

Oltre alla Rosa, il notissimo rampicante dai fiori vistosi che dà nome alla famiglia, e al biancospino, comprende la maggior parte degli alberi da frutto più comuni: il melo, il pero, il ciliegio, il pesco, il susino, il mandorlo, il nespolo, il sorbo, l’albicocco, il cotogno.

Il fiore della rosa è a 5 petali e 5 sepali, ha un penetrante profumo ed ha moltissimi colori che  variano dal bianco al rosso al giallo al rosa.

 

Tecniche di coltivazione

Le rose sono delle piante abbastanza facili da coltivare. Le maggiori difficoltà sono dovute al fatto che essendo soggette ad attacchi dei più svariati parassiti pertanto, contrariamente a quanto avviene con le altre piante dove si interviene alla comparsa dei sintomi, in questo caso è necessario agire preventivamente con terapie adeguate.

Un altro aspetto impegnativo della coltivazione delle rose è dovuto alla potatura per la formazione dei rosai mentre meno difficoltosa risulta la potatura di rosai già impiantati e formati, dove si interviene principalmente, per regolare la grandezza della fioritura e lo sviluppo vegetativo.

La messa a dimora  viene effettuata, durante il riposo vegetativo delle piante, in ottobre o in gennaio/febbraio, nelle zone con prevalenza di clima mite.

E’ necessario aver preparato bene il terreno (4 parti di letame ed 1 parte di torba) che dovrà ospitarle. Il terreno dovrà essere ben vangato e concimato in primavera per la successiva messa a dimora autunnale. Gli arbusti si collocano in genere ad una distanza di circa 70 cm uno dall’altro.

Prima della messa a dimora le radici, devono essere distese ed aerate e preparate togliendo le estremità rovinate operando dei tagli netti per favorire  la rimarginazione delle ferite.  Una volta pronta, le piante delle rose vanno poste con il punto di innesto ad una profondità di circa 5 cm per proteggerle dalle gelate. E’ consigliabile annaffiare subito il terreno. Per le rose ad alberello utilizzate un tutore per sostenerle.

Molto spesso le piante innestate di rose emettono sotto l’innesto dei polloni. E’ opportuno tagliarli in corrispondenza del punto di inserzione alla radice o al fusto. I polloni di distinguono dagli rami normali perché sono più sottili, di un verde più chiaro e presentano  numerose spine.

Durante l’annaffiatura, i fiori delle rose non devono essere bagnati così come le foglie per prevenire l’insorgenza di malattie fungine.

I rosai richiedono sempre annaffiature abbondanti, è importante far scorrere l’acqua alla base del cespuglio fino a che il terreno sia ben bagnato. In estate le annaffiature delle rose si effettuano la sera mentre in primavere è preferibila l’annaffiatura mattutina.

Per la concimatura delle rose è opportuno fare delle letamazioni biennali nel periodo primaverile quando la pianta riprende il suo ciclo vegetativo, avendo cura di coprire la zona che circonda il piede della pianta con uno strato di letame che viene poi interrato. E’ consigliabile utilizzare anche del concime granulare in quantità di 100 gr per metro quadrato.

La potatura è una delle fasi più importanti per quanto riguarda la coltivazione della rosa e  sono vari i fattori che ne determinano la tempistica. La potatura deve avvenire in base al tipo di coltivazione, dal periodo di fioritura e dal clima (nelle regioni con clima freddo si ha un riposo vegetativo e si tende a produrre d’estate).

La potatura viene effettuata non solo per eliminare i rami secchi ma anche per regolarizzare lo sviluppo e le dimensioni della pianta. Deve essere fatta quando la pianta è in riposo con un taglio fatto obliquamente poco al di sopra della gemma.  E’ importante dopo aver potato le rose effettuare una irrorazione per disinfettare la ferita.

Esistono tantissime specie di rose e per ogni  giardino esiste la varietà di rosa, o ibrido,  più adatta, sia per i suoi colori sia per le sue caratteristiche. Tra le più specie più  conosciute ricordiamo:

La rosa Alba: è forse la più antica, elegante e con arbusto alto e armonioso, produce fiori delicati e profumati con colori che sfumano dal rosa al bianco ed è adattabile a tutti i tipi di terremo. In questo gruppo rientrano la Maiden’s Blush, la Celestial, la Felicitè Parmantier e la Queen of Denmark
La rosa Bourbon: ebbe origine nell’Ile Bourbon, oggi Ile de la Reunion, dove la Rosa Old Blush e la Rosa Damasco Quaitre Saisons venivano usate per fare siepi divisorie. Da questa unione spontanea nacque un nuovo gruppo di rose che si chiamò Bourbon Rose. Anche oggi le Rose Bourbon possono dividersi in due gruppi: quelle con fiori simili alle Rose Cinesi, come la Reine Victoria, oppure quelle che assomigliano più alle Damasco come Bourbon Queen. I fiori mantengono l’aspetto di Rose Antiche con la bella forma a coppa e hanno un profumo inebriante e un’ottima rifiorenza.
  La rosa Centifolia :  nel XV e nel XVI secolo, l’Olanda si caratterizzò per una intensa  attività di ricerca nel campo della botanica. Fu così che dall’assidua attività di ibridatori e vivaisti scaturì la Rosa Centifolia, capostipite del suo gruppo, un incrocio tra Alba e Damascena. I grandi fiori doppi, pieni e globosi della Rosa. Centifolia furono ampiamente rappresentati in nature morte Fiamminghe nel XVII sec. tanto da essere comunemente chiamata la Rosa dei Pittori o Rosa di Olanda.
La rosa Damascena : le rose di questa classe furono coltivate dai Persiani, dai Greci e dai Romani. Successivamente importate dal Medio Oriente in Europa tra i secoli XII e XIII, si distinsero per essere di grande qualità e per il profumo inebriante di rosa antica. Sono arbusti di bella forma aperta, con rami arcuati e foglie di colore grigio-verde molto tenere. Queste rose sono molto spinose, i fiori sono portati in mazzi e alcune varietà sono rifiorenti. Ancora oggi, viene utilizzata la Damascena Katzantik o Rosa Bulgara per l’estrazione dell’essenza.
La rosa Tea : sembra che le prime rose Tea siano arrivate su navi della Compagnia delle Indie Orientali, dedicate principalmente al trasporto del tè, e poiché una piccola parte del loro carico era costituita da questa nuova razza di rose, è possibile che l’odore del tè, unito al loro insolito profumo, abbia suggerito l’espressione “Tea Scented Rose”, le rose con il profumo di tè. Il fiore “tipico” delle Tea, è caratterizzato dall’eleganza del bocciolo alto, centrato, che si snoda in una spirale ed i petali tendono a rotolare indietro ai bordi, producendo un petalo con una punta aguzza.
La rosa Gallica : E’ un’ antichissima classe di rose da giardino, certamente ben nota ai Romani, ed è possibile che questi abbiano contribuito a diffonderne la coltivazione. Coltivata in molti giardini medievali, una di queste rose, la Rosa Gallica Officinalis (Rose dello speziale), fu coltivata nei giardini dei primi monasteri per la produzione di acqua di rose, di conserva di rose e per usi medicinali. Successivamente sono state allevate dagli olandesi e francesi, come molti dei loro nomi indicano. Si tratta delle rose più diffuse in Europa.

Simbologia

La rosa, da sempre,  è il simbolo per eccellenza di amore, devozione, ammirazione, bellezza e perfezione, la rosa è uno dei fiori di aspetto elegante più apprezzati da secoli. La ‘rosa degli amanti’ è notoriamente in tutto il mondo quella rossa che, nella mitologia, era il fiore sacro a Venere, la dea romana dell’amore, ed è rimasta l’espressione immortale del romanticismo più puro e per dichiarare il sentimento di amore profondo e appassionato a una persona speciale, soprattutto il giorno di San Valentino o dai figli per il giorno della Festa della Mamma.

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