L’ALBERO DI NATALE
Da sempre ed in tutte le culture, l’albero trova una forte rappresentazione come simbolo della vita. Il predecessore dell’albero di Natale come lo conosciamo oggi, potrebbe essere l’usanza pagana di regalare per buon auspicio un ramo di albero all’inizio di ogni nuovo anno. Nel Medioevo si diffuse anche la tradizione di realizzare nella sera della vigilia, all’interno delle chiese, una rappresentazione del paradiso terrestre con tanto di alberi da frutto. Questi ultimi, per comodità, furono poi sostituiti dagli abeti. La prima notizia relativa all’albero di Natale come lo intendiamo noi oggi ci viene dall’Alsazia, dove nel 1600 si diffuse la tradizione di portare a casa degli abeti per le festività natalizie, abeti che venivano poi ornati con rose di carta di vari colori, candele, zucchero e oggetti in similoro: era nato l’attuale albero di Natale. Fu però grazie a Johann Wolfang Goethe che l’albero di Natale, come lo conosciamo oggi, si impose prima a Weimar, poi nel resto della Germania e da lì nel resto del mondo. In quell’epoca nasce anche il ‘Oh Tannenbaum, oh Tannenbaum’ ancora oggi la canzone natalizia più popolare in Germania e dedicata , appunto, all’albero di Natale. Oggi possiamo trovare in commercio alberi naturali, ed anche artificiali che con la loro perfezione e la loro durata vengono molte volte preferiti a quelli naturali, al posto delle candele di cera si usano luminarie multicolori e addobbi fantastici. Possiamo quindi dire che, migliorato dalle moderne tecnologie, oggi l’albero di Natale ha ulteriormente rafforzato la sua posizione simbolo di Natale.
L’ALBERO DI NATALE NATURALE PICEA ABIES: ALCUNE INFORMAZIONI
E’ una conifera sempreverde appartenente al genere Picea di cui si conoscono circa 40 specie differenti.
Tipica delle regioni temperato-fredde dell’emisfero settentrionale è resistente al freddo, alle gelate tardive e adatto ai climi con forte escursione termica. Non è però molto resistente alle tempeste di vento per l’apparato radicale poco profondo.
E’ una specie rustica che esige terreni profondi, umidi ma ben drenati, con reazione da neutro ad acido e l’esposizione in pieno sole. Può raggiungere altezze di 40 mt e vivere fino a cinquecento-seicento anni. Il colore rossastro tipico della sua corteccia che si sfalda in squame gli ha valso il nome di ‘abete rosso’.
Il suo legno particolarmente resinoso ha numerose utilizzazioni: ebanisteria, falegnameria, industria della carta e carpenteria. Inoltre in una fascia che va dai Carpazi ai monti Boemi e nelle Alpi Orientali (Val di Fiemme e di Primerio) esistono dei gruppi di abeti rossi detti ‘alberi di risonanza’ particolarmente ricercati per la fabbricazione delle casse armoniche dei violini.
Trattandosi di una specie originaria del Nord Europa appare evidente che la casa con il suo clima caldo secco non è il luogo ideale per far crescere un Picea abies.
Alcuni semplici accorgimenti possono però consentirci di goderci il nostro Albero di Natale per tutte le feste sino a che non gli avremo trovato una stabile sistemazione in giardino:
- Tenere l’abete rosso lontano da fonti di calore quali stufe o caloriferi
- Mantenere il giusto grado di umidità al terriccio annaffiandolo. moderatamente (inserendo il dito ad una profondità di 3-4 cm si deve percepire un senso di frescura) evitando assolutamente i ristagni di acqua
- Per la messa a dimora nel vostro giardino scavate una buca di larghezza doppia di quella del vaso e di altezza uguale all’altezza del vaso stesso. Stendete sul fondo uno strato di argilla espansa di circa 5 cm e appoggiatevi sopra la zolla che avrete estratto dal vaso. Riempite la buca con un buon terriccio da trapianti e comprimete bene con i piedi in modo da fare aderire il terriccio alle radici. Durante la prima estate annaffiatelo con moderazione
Nessuna foresta viene distrutta per il nostro Albero di Natale in quanto vivaisti specializzati lo coltivano a tale scopo in zone di pianura e del basso Appennino. Per ogni esigenza è in genere disponibile in tutte le altezze da 30 cm a 3,5 mt e confezionato in zolla o in vaso coi rami trattenuti da una rete per renderne più agevole il trasporto.
E’ bene ricordare che l’abete rosso è un specie che raggiunge notevoli dimensioni, pertanto al momento della piantumazione considerare il suo sviluppo futuro.
PIANTE DA INTERNO E DA BALCONE
Protezione e ricovero vasi
Le piante non rustiche e semirustiche (es. oleandri, limoni…) vanno poste in luogo sufficientemente illuminato che non scenda al di sotto dei 5°C. Nel caso si preveda un abbassamento della temperatura sotto questo limite è bene allestire appositi tunnel o serre di plastica e affondare i vasi in cassette piene di terriccio o torba.
Irrigazione
Diminuire progressivamente i ritmi di annaffiatura onde evitare l’inizio di processi di marciume alle radici. E’ buona norma anche in questo periodo aggiungere all’acqua di irrigazione delle piante da interno del concime liquido alla dose riportata sulla confezione.
Spruzzare ogni 10-15 giorni la chioma con acqua per idratare le foglie per sopperire all’eccessiva secchezza dell’aria domestica.
Concimazione
Le piante fiorite quali Ciclamini, Azalee, Stelle di Natale o i sempreverdi come Ficus, Kenthia e Chamadorea vanno opportunamente concimate per sostenere la vegetazione e la fioritura. Usare concime a lenta cessione granulare o aggiungere ogni settimana Concime Liquido nell’acqua di irrigazione.
Difesa fitosanitaria
Al momento del ricovero irrorare la parte aerea della pianta con Poltiglia Bordolese alla dose di 80-100 gr. Ogni 10 lt di acqua per prevenire l’insorgere di attacchi fungini e disinfettare le ferite provocate dalle operazioni di pulizia della chioma.
- Cocciniglia: questo temibile parassita può presentarsi anche in questa stagione. Nel caso intervenire con un Anticocciniglia Liquido alla dose di etichetta.
- Azalee, Camelie e Rododendri: per controllare i marciumi del colletto aggiungere all’acqua di irrigazione fungicidi specifici nella dose di etichetta.
- Camelie e Rododendri sono inoltre molto sensibili alla muffa grigia (Botrytis cinerea) evitare perciò prolungate bagnature alla chioma, arieggiare gli ambienti che le ospitano e trattare con adeguati fungicidi.
- Crisantemi: contro la ruggine bianca e bruna intervenire ogni 12 giorni con prodotti rameici
Cosa occorre?
Per la protezione dei vasi consigliamo:
- Serre
- Cassette con terriccio o torba
Per irrigare le piante da interno consigliamo:
- Innaffiatoio
- Spruzzatore
- Concime liquido specifico
Per la concimazione delle vostre piante consigliamo:
- Concime liquido o granulare a lenta cessione
Perla difesa fitosanitaria consigliamo:
- Insetticida/Funghicida specifico
- Pompa a spalla/spruzzatore
ALBERI E ARBUSTI
Messa a dimora di nuove piante
E’ il momento per piantare le specie che hanno perso completamente le foglie. Intervenendo sempre in assenza di gelo, utilizzando le buche preparate in precedenza, apportare sul fondo uno strato di materiale drenante, es.: lapillo o argilla espansa e infine riempire con Terriccio Universale addizionato a concime lenta cessione in ragione di 40-50 gr. Ogni 10 lt di terriccio.
– Proteggere la base con abbondante pacciamatura.
– Garantire l’adeguato ancoraggio della pianta al terreno mediante pali o altro.
Pacciamatura e rincalzatura
In questa stagione ripetuti “sotto zero” potrebbero congelare le radici con la conseguente morte delle piante. Per tutte le piante arboree e specialmente per le conifere e gli esemplari giovani o da poco trapiantati è necessario, per questo motivo, Rincalzare e Pacciamare. Si consiglia perciò di Rincalzare (apporto di 20*30 cm di terreno nella parte attorno la base del tronco) e di Pacciamare (apporto di un abbondante strato di Terriccio Universale, corteccia di pino o utilizzando appositi tessuti non tessuti collocati nella area di proiezione della chioma).
Potatura da rimonda
- E’ il momento giusto per rimuovere tutte le parti morte o secche delle piante. Fare attenzione ad effettuare il taglio in modo che sia favorito il deflusso dell’acqua piovana dalla superficie del taglio stesso.
- Le ferite con una dimensione maggiore di quella di una moneta da 2 € vanno assolutamente protette con pennellature di mastice per innesti.
Protezione invernale
Quando la temperatura comincia a scendere sotto i 10°C proteggere le semirustiche (oleandro, agrumi ornamentali, camelie, ecc) con apposite coperture di plastica, canne, paglia o altro avendo cura di lasciare sempre uno sfiato per il giro dell’aria.
Potatura e messa a dimora rose
- E’ il momento migliore per effettuare una potatura energica della pianta. Aver cura di fare il taglio poco sopra la gemma, con una inclinazione tale da favorire l’allontanamento dell’acqua piovana dall’ascella della gemma stessa. A seconda delle varietà mantenere un numero di gemme variabile da 2 a 5
- Si possono inoltre mettere a dimora gli esemplari a radice nuda. Riempire la buca che ospiterà la pianta con Terriccio per rose già concimato
Limitazione rigoglio vegetativo
- Può capitare di avere arbusti o alberi eccessivamente rigogliosi e vigorosi. Uno dei pochi metodi attuabili per il contenimento dello sviluppo di queste piante è la riduzione dell’apparato radicale. Questo è il periodo più idoneo per fare l’operazione che, però, richiede l’intervento di persone del mestiere e con buona esperienza
- Si opera recidendo alcune radici, sul perimetro della proiezione della chioma, con colpi ben assestati di vanga
TAPPETI ERBOSI
Taglio
E’ indispensabile favorire il “riposo vegetativo” del tappeto erboso. Sospendere quindi ogni operazione di taglio e concimazione, l’irrigazione andrà effettuata solo se serve.
Pacciamatura
Ripulito il prato dalle foglie e dalle infestanti, distribuire uno strato di due cm circa di Terriccio per Tappeti Erbosi. Ciò ha duplice scopo di proteggere il prato dalle gelate e di favorire l’accestimento primaverile. Contemporaneamente, sollevando prima la cotica erbosa con un vanghetto a mo’ di lenzuolo, correggere la presenza di buche o avvallamenti non desiderati distribuendo il quantitativo di Terriccio per Tappeti Erbosi necessario a ristabilire il livello. Da ultimo rullare leggermente onde far aderire la zolla al nuovo substrato.
Attrezzi utili:
- Scopa a denti metallici
- Rastrello
- Aspiratore/soffiatore
- Terriccio per tappeti erbosi
Rullatura
L’azione del gelo e del disgelo, specialmente se manca la neve, provoca il sollevamento della cotica erbosa e in conseguenza di ciò le radici perdono il necessario contatto con il terreno e si espongono maggiormente ai danni da freddo. Nel caso che si verifichino tali condizioni è importante, intervenendo a terreno asciutto, passare su tutta la superficie con un rullo per ristabilire l’aderenza delle radichette al terreno. Il rullo dev’essere liscio e non troppo pesante (max 100 Kg)
Attrezzi utili:
- Rullo da prato
FIORITURE
Trapianto piante biennali
Mettere a dimora con il pane di terra le piantine biennali che fioriranno a primavera avendo cura di ricoprire il tutto con Terriccio Universale
Attrezzi utili:
- Piantine in vaso
- Terriccio universale
- Paletta da fiori
- Vasi/cassette/fioriere
Semina bulbi a fioritura primaverile
(anemoni, amarillis, crocus, iris, fresie, narcisi, tulipani, giacinti)
E’ ancora possibile mettere a dimora i bulbi che fioriscono a primavera purché abbiano il germoglio ben sviluppato. Concludere l’operazione entro la metà del mese di novembre per dare il tempo alla pianta di radicare, distanziando i bulbi di 10-15 cm tra loro e ricoprendo il tutto con Terriccio Universale.
Attrezzi utili:
- Bulbi e rizomi
- Piantabulbi
- Terriccio per piante fiorite
- Concime a lenta cessione
- Paletta da fiori
Pacciamatura aiuole
Dopo aver provveduto a smuovere il terreno e ad aggiungere un po’ di concime organico, eliminare le infestanti e la vegetazione esausta delle piante erbacee sfiorite. Spargere sull’area occupata dalle radici delle piante meno resistenti al freddo Terriccio Universale, paglia o torba.
Attrezzi utili:
- Vanga
- Zappa
- Stallatico
- Terriccio Universale
- Torba
Cimatura e divisione
Le perenni e le tappezzanti sfiorite vanno cimate drasticamente non appena hanno perso le foglie. Se troppo fitte vanno inoltre divise e ripiantate subito. Nel punto di trapianto non a contatto con le radici utilizzare un fertilizzante a lenta cessione nella dose riportata in etichetta.
Attrezzi utili:
- Forbici da giardino
- Terriccio universale
- Concime a lenta cessione
- Paletta da fiori
Difesa fitosanitaria
MELO – PERO
- Contro le forme svernanti delle più comuni malattie fungine e cancri ramali intervenire
– Al 30% della caduta delle foglie con Poltiglia Bordolese alla dose di 50 gr in 10 lt di acqua
– A completa caduta foglie con Poltiglia Bordolese alla dose di 150 gr in 10 lt di acqua - Per la Cocciniglia: intervenire a completa caduta foglie con Olio minerale attivato con insetticida anticocciniglia in acqua
PESCO
- A completa caduta foglie intervenire con Poltiglia Bordolese alla dose di 100 gr in 10 lt di acqua
- Contro bolla e corneo: intervenire a completa caduta foglie con fungicida a base di Dodina 13 cc in 10 lt di acqua.
PESCO – SUSINO – ALBICOCCO
- Contro le batteriosi durante la caduta delle foglie e con stagione umida mantenere coperta la vegetazione con Poltiglia Bordolese alla dose di 30 gr in 10 lt di acqua
DISERBO SOTTOFILA
FRUTTETI E VITI
- Prima delle gelate intervenire con Glyfosate 300-400 cc in 10 lt di acqua nel sottofila. Si elimineranno molte erbe difficili e il terreno rimarrà pulito sino a primavera
ORNAMENTALI
- Eliminare foglie secche e le parti morte che possono essere fonte di infezioni future
- Nelle piante a foglia caduca (specialmente noce, carpino, pioppo, platano, faggio, ippocastano, sofore, oleandro, rosacee, ornamentali, lauroceraso, bosso, ligustro, ecc…) intervenire con Poltiglia Bordolese alla dose di 150 gr ogni 10 lt di acqua appena finita la caduta delle foglie. Nelle piante che già manifestano marcatamente sintomi di attacchi fungini eseguire due interventi di cui il primo a metà caduta foglie
- Per cipressi e tuje contro il disseccamento degli apici e cancri ramali, eliminare le parti malate con la potatura e intervenire sui tagli con pennellature localizzate di Poltiglia Bordolese. Fare seguire un trattamento alla chioma con Sali di Rame 30 gr + Fosetil Alluminio 40 gr ogni 10 lt di acqua
N.B. contemporaneamente arieggiare con lavorazioni superficiali la zona delle radici e favorire lo sgrondo delle acque.
PESCO E PRUNUS DA FIORE
- Contro corineo e bolla intervenire con fungicidi a base di Dodina o Ziram alla dose di etichetta
BOSSO
- Contro gli ingiallimenti dovuti a Fitoftora intervenire con abbondanti irrorazioni alla base del tronco con Fosetil Alluminio o Propamocarb alla dose di etichetta
PIANTE IN FIORITURA:
RODODENDRI, AZALEE, BULBOSE
- Contro la Botrytis (Muffa grigia) intervenire irrorando il fiore con anticrittogamici specifici, contro le Fitoftore del colletto mediante irrorazioni alla base del medesimo con Fosetil Alluminio o Propamocarb alla dose di etichetta
RODILEGNO E INSETTI DEL LEGNO (SCOLITIDI)
- Individuare le zone colpite, asportare le medesime mediante la potatura. Per il rodilegno uccidere le larve all’interno delle gallerie mediante uncinamenti con un filo di ferro
OZIORRINCO
- Specialmente su arbusti e rampicanti i danni possono essere evidenti. Intervenire collocando delle fasce trappola costituite di lana di vetro o tessuti simili coperti da cartone per catturare gli adulti e contemporaneamente irrorare la vegetazione con Deltrametrina
LIMANTRIA DISPAR (BOMBICE DISPARI) DELLA QUERCIA
- Sulle piante colpite raccogliere e distruggere le ovature dell’insetto ora ben visibili alla base del tronco
LIMANTRIA DISPAR (BOMBICE DISPARI) DELLA QUERCIA
- Sulle piante colpite raccogliere e distruggere le ovature dell’insetto ora ben visibili alla base del tronco