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L’abc del Bio… I Cereali (Parte seconda)

Proseguiamo il nostro cammino alla scoperta del mondo dei Cereali e facciamo la conoscenza con due cereali che, anche se non molto noti, non per questo, risultano essere meno importanti per la nostra alimentazione.

Il SORGO

Sorgo SoffiatoIl sorgo, o Sorghum vulgare, è una pianta erbacea annuale ed oggi, nell’economia agricola mondiale, è il quinto cereale per importanza, dopo riso, frumento, mais e orzo. Il suo aspetto è simile a quello del mais e può raggiungere un’altezza compresa tra uno e tre metri. Ha un fusto cilindrico, con foglie piatte e lunghe, che porta infiorescenze costituite da panicoli terminali di dimensioni e forma molto differenziate.

Il sorgo è un cereale molto resistente, ha la capacità di adattarsi a terreni marginali ed asciutti, in zone aride e colpite dalla siccità. L’unica cosa che richiede è il sole, per stimolare la fotosintesi e crescere al massimo delle sue possibilità. In latino, Surgo significa “alzarsi, rapidità di sviluppo”, per questo è stata una delle prime piante ad essere coltivata, sono stati infatti trovati reperti archeologici risalenti al 2.200 a.C.

Dal punto di vista nutrizionale il sorgo è molto ricco di fibra e carboidrati ed è utilizzato nella dieta per celiaci, in quanto privo di glutine. E’ altamente digeribile e facilmente assimilabile, contiene inoltre importanti sali minerali come potassio, ferro, calcio e vitamine B3 e E.

I prodotti a base di sorgo, utilizzati nell’alimentazione umana, sono principalmente sotto forma di farina, pasta, pane, melassa. Il sorgo può essere preparato utilizzando i chicchi integrali o le farine ottenute previa decorticazione. Se usato in sostituzione di pasta o risa, i tempi di cottura variano da 20 a 40 minuti, a seconda che il sorgo venga lasciato, o meno, in ammollo per circa due ore. Il sorgo soffiato si presta a numerose applicazioni, infatti, è ideale per la prima colazione, in aggiunta a bevande vegetali o yogurt vegetali, oppure per accompagnare minestre e zuppe, ma può essere in ottima base per la preparazione di dolci

L’AMARANTO

AmarantoL’amaranto è uno dei più antichi cereali del’umanità. Originario del Centro America ha costituito un alimento fondamentale per gli Incas e Aztechi, che lo veneravano attribuendogli origini e poteri magici. La pianta dell’amaranto, dal tipico rosso cupo, viene coltivata anche a scopo ornamentale. La coltivazione è piuttosto complessa e di conseguenza il costo è elevato. Non essendo un cereale molto diffuso, difficilmente viene venduto nei supermercati, lo si può trovare nei negozi di alimentazione biologica o in quelli specializzati in sementi.

Grazie al rilevante valore biologico delle proteine contenute, si distingue dagli altri cereali, soprattutto per l’abbondanza della Lisina, un importante aminoacido che favorisce la formazione di anticorpi, ormoni della crescita ed enzimi, è inoltre necessaria allo sviluppo e alla fissazione del calcio nelle ossa. Ha un elevato apporto di microelementi come calcio, ferro e fosforo

L’amaranto è anche una buona fonte di fibre (fino al 15%). L’assenza di glutine lo rende adatto alla alimentazione di chi soffre di morbo celiaco, o ha problemi intestinali e ai bambini nel periodo dello svezzamento. E’ usato spesso come base per le pappe dei bambini o come ingrediente pregiato per minestroni di verdure. L’amaranto ha un sapore gradevole e dolce, simile a quello della nocciola. L’amaranto va bollito per 30 minuti (20 in pentola a pressione), in un quantitativo di acqua pari a 3 volte quello dei chicchi. Una volta bolliti i chicchi di amaranto tendono a formare una massa gelatinosa e per evitare questa aggregazione si può cucinare l’amaranto insieme ad altri cereali, per esempio il riso, nella misura del 15-20%, che ne migliora il sapore, la consistenza ed il valore nutritivo. I grani possono essere tostati in una padella antiaderente con un filo di olio, come i pop corn, oppure soffiati. Il chicco soffiato si può aggiungere allo yogurt o all’impasto dei biscotti.

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